03 Marzo
18:00
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’

Organizzatore
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La Porta
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Telefono
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Email
info@laportabergamo.it -
Sito web
https://www.laportabergamo.it -
Fondazione Serughetti Centro studi e documentazione
Altri Organizzatori
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Libreria Palomar
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Cineteatro QOELET
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Sito web
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Comune di Bergamo - Assessorato alla pace
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Coordinamento Provinciale Bergamasco Enti Locali per la Pace
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Rete della Pace Bergamo

Luogo
- La Porta
- v.le Papa Giovanni XXIII 30 Bergamo
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Sito web
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Fondazione Serughetti Centro studi e documentazione
Relatore
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Pepicelli Renata
La lunga storia dei movimenti delle donne nel mondo arabo-islamico
Conversazione con Renata Pepicelli, professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo.

A T-shirt with the image of Mahsa (Jina) Amini is draped over the shoulders of a protestor at a rally in Toronto
that began on U of T’s St. George campus and continued to Queen’s Park (photo by Polina Teif)
Renata Pepicelli è professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano:
- Femminismo islamico. Corano, diritti, riforme, Carocci, 2010
- Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica. Carocci, 2012
- Le donne nei media arabi. Tra aspettative tradite e nuove opportunità, curatela, Carocci, 2014
- Giovani musulmane in Italia. Percorsi biografici e pratiche quotidiane, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2015
- Transnazionalismo, cittadinanza, pensiero islamico. Forme di attivismo dei giovani musulmani in Italia, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2018
- Afriche e orienti (2016). Vol. 1: movimenti delle donne in Nord Africa e Medio Oriente: percorsi e generazioni «femministe» a confronto, vol. I. curatela con Anna Vanzan, Aiep, 2018
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’ Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale. Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde. Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga. In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo. scopri il programma