Conflitti e guerre della contemporaneità: 1945-2023 II. Società di guerra

Il corso di storia 2023

La seconda annualità del corso di aggiornamento di storia del Novecento sul tema Conflitti e guerre avrà luogo nei mesi di novembre e dicembre 2023 con la prosecuzione del ciclo di lezioni coordinate dal prof. Luca Baldissara dell’Università di Bologna.  

Nel primo ciclo, l’approccio ha privilegiato la riflessione storico-concettuale intorno alla dialettica tra Stato/guerra/politica, alle nuove forme della guerra, al ruolo del diritto internazionale e degli organismi sovranazionali, al nesso tra religioni e conflitti. In questa seconda parte del corso, s’intende volgere l’attenzione alle pratiche ed alle forme concrete della violenza (agita e subita dalle donne), alle questioni inerenti le modalità e le prassi dell’informazione (costantemente in bilico tra propaganda e ricerca della verità), alle paure ed ai fantasmi – di nuovo prepotentemente d’attualità – di una temuta  guerra nucleare, ai processi della produzione bellica e alle dinamiche dell’economia di guerra, alle parole ed ai silenzi dei movimenti pacifisti. 

L’intento è quello di offrire agli insegnanti un’occasione d’apprendimento e di formazione, di proporre agli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria delle chiavi di lettura per leggere e interpretare la contemporaneità, di contribuire a fornire a tutti coloro che ne sentano viva l’esigenza gli strumenti per una cittadinanza consapevole.


Guerra e pace Confronto-dibattito introduttivo al corso – 3 nov 2023

Presso Auditorium del Liceo Mascheroni di Bergamo (Via Alberico da Rosciate, 21/A, Bergamo)

Confronto-dibattito introduttivo al corso con Luca Baldissara, Università di Bologna Nicola Labanca, Università di Siena


Donne, bambini e bambine nella guerra: violenza subita e violenza agita – 10 nov 2023

Marina Lalatta Costerbosa, Università di Bologna
Presso Fondazione Serughetti La Porta  (Viale Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo)

In questa lezione si cercherà di riflettere sulle radici della violenza e sulla disponibilità al male agito con particolare riferimento alla guerra. Senza pretese di esaustività rispetto all’individuazione degli elementi che rendono possibile il ricorso alla violenza estrema, le argomentazioni e la discussione finale si concentrerà in modo specifico sulle donne e sui bambini. Il circolo vizioso della violenza li pone al centro della storia delle guerre e della loro diffusione; esso rappresenta una proposta di comprensione dei conflitti bellici, indispensabile per favorirne la riduzione e il contenimento.

Bibliografia

Le parole del male. Materiali per un lessico della violenza, a cura di Francesco Cerrato, «quaderni di dianoia», 2, Modena, Mucchi, 2021.
Marina Lalatta Costerbosa, Il bambino come nemico. L’eccezione humboldtiana, Roma, DeriveApprodi, 2019.
Bruno Maida, L’infanzia nelle guerre del Novecento, Torino, Einaudi, 2017.
Alice Miller, La persecuzione del bambino. Alle radici della violenza, Torino, Bollati Boringhieri, 2008.

Scarica i materiali della lezione:
Slides Lalatta – Donne, bambini e bambine nella guerra: violenza subita e violenza agita


L’informazione in guerra: propaganda e attualità della storia – 17 nov 2023

Irene Di Jorio, Université libre de Bruxelles
Presso Fondazione Serughetti La Porta  (Viale Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo)

Disinformazione e propaganda sono questioni d’attualità ed elementi costitutivi delle guerre contemporanee. La lezione propone di dare una profondità storica al binomio “guerra-propaganda” affrontando tre nodi tematici: 1) il rapporto fra i media e la diffusione intenzionale del falso; 2) i dibattiti sul modo di definire le forme di comunicazione persuasiva; 3) il contributo che gli studi “storici” sulla propaganda possono dare allo studio della comunicazione nelle guerre contemporanee.

Scarica i materiali della lezione:
Irene Di Jorio, «Guerra e propaganda», in Tommaso Detti (a cura di), Le guerre in un mondo globale, Roma, Viella, 2017, pp. 261-275
Propaganda di guerra e attualità della storia. Quando l’analisi critica diventa impopolare. Il bollettino di Clio, Dicembre 2022


Il terrore della storia: Ernesto de Martino e l’immaginario della catastrofe nucleare – 24 nov 2023

Fabio Dei, Università di Pisa
Presso Fondazione Serughetti La Porta  (Viale Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo)

L’avvento dell’era atomica ha completamente cambiato l’immaginario riguardante la guerra e le elaborazioni culturali ad essa legate. Gli scenari apocalittici hanno largamente dominato la fase della guerra fredda, nel campo della letteratura e di altre arti, sia “alte” che “popolari”. Dopo una pausa intorno al volgere del secolo, quell’immaginario torna oggi a farsi presente, in congiunzione con quello del disastro ecologico e dello sterminio pandemico. Questo intervento si concentra sul modo in cui l’apocalisse nucleare si è delineata nel pensiero di Ernesto de Martino, uno dei più grandi intellettuali italiani del XX secolo: in particolare nella sua teoria del mito e del rito come risposte a un “terrore della storia” che caratterizza le società contemporanee non meno di quelle arcaiche o “primitive”. Si tratta di una riflessione decisiva per capire meglio il modo (o i modi) in cui la guerra si carica di significati sociali, che a loro volta determinano le forme della percezione e della reazione al rischio che essa determina.

Bibliografia
Ernesto de Martino, La fine del mondo. Contributo a un’analisi delle apocalissi culturali, Torino, Einaudi, 2019 (nuova edizione a cura di G. Charuty, D. Fabre, M. Massenzio).
Daniel Pick, La guerra nella cultura contemporanea, trad. it. Bari, Laterza, 1994.
Mary Douglas, Come percepiamo il rischio. Antropologia del pericolo, trad. it. Milano, Feltrinelli, 1991.

Scarica i materiali della lezione:
Slides Dei – Il terrore della storia: Ernesto de Martino e l’immaginario della catastrofe nucleare


L’economia di guerra e la produzione bellica – 1 dic 2023

Stefano Lucarelli, Università degli Studi di Bergamo
Presso Fondazione Serughetti La Porta  (Viale Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo)

Tra i doveri degli scienziati sociali vi è anche quello di mettere in discussione una visione semplicistica che riduce le guerre a shock improvvisi completamente indipendenti dalla dinamica economica strutturale che caratterizza il capitalismo come economia monetaria di produzione. Cercare di comprendere in che senso i conflitti bellici possano essere risultati nefasti del funzionamento del capitalismo contemporaneo presuppone innanzitutto la seguente domanda: quali nessi esistono fra centralizzazione dei capitali, spinte protezionistiche e ripresa delle spese militari?

Materiali di approfondimento

DIARIO DELLA CRISI | Dalla gestione della crisi al sistema di guerra di Stefano Lucarelli https://effimera.org/diario-della-crisi-dalla-gestione-della-crisi-al-sistema-di-guerra-di-stefano-lucarelli/

Perché scoppia una guerra e perché è importante saperlo: una prospettiva economico politica di Stefano Lucarelli https://lavocediginevra.ch/perche-scoppia-una-guerra-e-perche-e-importante-saperlo-una-prospettiva-economico-politica/

Scarica i materiali della lezione:
Chiara Bonaiuti, Paolo Maranzano, Mario Pianta, Marco Stamegna, ARMING EUROPE, Military expenditures and their economic impact in Germany, Italy, and Spain, Roma, Greenpeace Onlus, novembre 2023

Chiara Bonaiuti, Paolo Maranzano, Mario Pianta, Marco Stamegna, ARMING EUROPE, Military expenditures and their economic impact in Germany, Italy, and Spain, Roma, Greenpeace Onlus, novembre 2023 pp. 1-6

Stefano Lucarelli, L’economia di guerra e la produzione bellica


Guerra e politica – 15 dic 2023

Confronto e dibattito conclusivo

Luca Baldissara, Università di Bologna
Nadia Urbinati, Columbia University

Presso Fondazione Serughetti La Porta  (Viale Papa Giovanni XXIII, 30, Bergamo)