Archivio iniziative
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’

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La Porta
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Fondazione Serughetti Centro studi e documentazione
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Cineteatro QOELET
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Comune di Bergamo - Assessorato alla pace
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- La Porta
- v.le Papa Giovanni XXIII 30 Bergamo
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Relatori
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Ghaffari Rassa
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Mazzucotelli Francesco
Insegna Storia e Cultura del Medio Oriente presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca vertono sulle identità religiose ed etniche e sulla storia degli spazi urbani mediorientali. Collabora con il Master in Middle Eastern Studies dell’ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) di Milano. Ha pubblicato su riviste italiane («Storia Urbana», «Oriente Moderno», «Il Politico») ed è autore di capitoli in diversi volumi collettanei internazionali.
Strade di donne in Iran. Generi, generazioni, rivolte
conversazione intorno a una ricerca in via di pubblicazione nella collana “MANIFESTA” di Astarte Edizioni.
L’autrice Rassa Ghaffari ne discute con Francesco Mazzucotelli

Raccontare voci, lotte, soggettività e istanze di genere, spesso sconosciute o fraintese, che attraversano le società del Mediterraneo, del Nord Africa e dell’Asia sud-occidentale, da una prospettiva femminista e decoloniale: è questo l’intento con cui nasce “Manifesta“, la nuova collana editoriale diretta da Renata Pepicelli, docente di Islamologia e Storia del mondo arabo contemporaneo presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, e pubblicata da Astarte Edizioni, casa editrice indipendente e primo spin-off umanistico dell’Università di Pisa.
Rassa Ghaffari è laureata in Studi dell’Africa e Asia presso l’Università di Pavia e ha conseguito nel 2020 un dottorato di ricerca in Sociologia all’Università di Milano-Bicocca, dove si è occupata di ruoli e rappresentazioni di genere in Iran. Presso la stessa università, ha lavorato come docente a contratto di Sociologia della Famiglia e tutor didattico di numerosi corsi di sociologia.
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’ Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale. Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde. Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga. In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo. scopri il programma
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’

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- via Leone XIII, 22 Bergamo
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Relatore
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Ghaffari Rassa
Proiezione del film Gli orsi non esistono di Jafar Panahi, 2022 presso la sala Qoelet Via Papa Leone XIII, 22, Bergamo
Introduce Rassa Ghaffari, Università Milano Bicocca.
Ingresso euro 6,00 Sostenitori e sostenitrici della Porta euro 5,00

Regia Jafar Panahi / Iran 2022 / Drammatico / 106 min.
Gli orsi non esistono ritrae due storie d’amore parallele. Due storie in cui gli amanti vengono osteggiati dalle forze della superstizione, dalle meccaniche del potere e da ostacoli nascosti e inevitabili.
79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Premio speciale della Giuria.
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’ Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale. Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde. Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga. In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo. scopri il programma
Quale difesa per quale patria / 3

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Fondazione Serughetti La Porta ETS
Altri Organizzatori
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Coordinamento Provinciale Bergamasco Enti Locali per la Pace
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Associazione Mosaico
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We Care-Scuola di educazione e formazione alla politica
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Centro Culturale Protestante

Luogo
- La Porta
- v.le Papa Giovanni XXIII 30 Bergamo
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Fondazione Serughetti Centro studi e documentazione
Relatore
-
Dalmazio Bertulessi
Un’altra difesa è possibile, in Italia e in Europa.


Ingresso libero
con iscrizione obbligatoria
tramite link: https://forms.gle/CL78yxGTe9SFsg5u8
Quale difesa per quale patria. Tre seminari di studio e confronto
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Relatore
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Pepicelli Renata
La lunga storia dei movimenti delle donne nel mondo arabo-islamico
Conversazione con Renata Pepicelli, è professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo.

A T-shirt with the image of Mahsa (Jina) Amini is draped over the shoulders of a protestor at a rally in Toronto that began on U of T’s St. George campus and continued to Queen’s Park (photo by Polina Teif)
Renata Pepicelli è professoressa associata all’Università di Pisa dove insegna Islamologia, Studi islamici: pensiero, politica, genere, storia del mondo arabo contemporaneo.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano:
- Femminismo islamico. Corano, diritti, riforme, Carocci, 2010
- Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica. Carocci, 2012
- Le donne nei media arabi. Tra aspettative tradite e nuove opportunità, curatela, Carocci, 2014
- Giovani musulmane in Italia. Percorsi biografici e pratiche quotidiane, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2015
- Transnazionalismo, cittadinanza, pensiero islamico. Forme di attivismo dei giovani musulmani in Italia, curatela con Ivana Acocelli, Il Mulino, 2018
- Afriche e orienti (2016). Vol. 1: movimenti delle donne in Nord Africa e Medio Oriente: percorsi e generazioni «femministe» a confronto, vol. I. curatela con Anna Vanzan, Aiep, 2018
“Perché dovrei fermarmi?” DONNA VITA LIBERTA’ Nello scorso mese di settembre Mahsa Amini muore mentre è sotto la custodia della polizia morale di Teheran, arrestata perché indossava il velo in modo “inappropriato”. Da questo episodio prende avvio una grande mobilitazione di protesta che vede molte donne tra la protagoniste decise a chiedere il rispetto delle libertà fondamentali, uguaglianza dei diritti, giustizia sociale. Una realtà, che per molti versi ci appare lontana e diversa, si rende con forza visibile per il coraggio e la determinazione dei soggetti che si ribellano e per la violenza della repressione che subiscono. Una realtà che sentiamo il bisogno di conoscere e cercare di comprendere per evitare facili semplificazioni e per non accontentarci di una cronaca che non rende giustizia di percorsi che hanno radici profonde. Partendo da un verso della scrittrice iraniana Forugh Farrokhzad, proponiamo un percorso di conoscenza che passa attraverso la letteratura, il cinema e la ricerca per ascoltare le voci delle/dei protagonisti, avvicinarci con alcuni strumenti in più a una vicenda che ci scuote e ci interroga. In collaborazione con: Libreria Palomar, Cineteatro Qohelet, Comune di Bergamo, Assessorato alla Pace, Coordinamento Enti Locali per la Pace, Rete della Pace di Bergamo. scopri il programma